Il destino dell’umanesimo: il terzo (incluso) come relazione tra umano e sociale
Abstract
Nelle scienze umane e sociali che affrontano i dilemmi delle relazioni fra ciò che è soggettività umana e ciò che è richiesto dalla società, oggi prevalgono due tendenze: da un lato, l’umano e il sociale sono considerati come opposti secondo un codice dualistico o binario, e, dall’altro, sono fusi fra loro cosicché le loro distinzioni sono cancellate o rese circolari. Di conseguenza, viene rimossa la relazionalità ontologicamente costitutiva sia dell’umano sia del sociale in cui risiede il Terzo. Tale rimozione provoca una diffusa disumanizzazione della vita sociale. Un nuovo umanesimo è possibile solo a patto di connettere l’umano e il sociale mediante il Terzo quale effetto emergente della loro relazione. Ciò significa andare oltre le matrici teologiche che sorreggono le culture monistiche e dualistiche, e dunque non prevedono o negano il Terzo, per affermare un umanesimo basato su una matrice teologica del Terzo incluso.