Confronto con la cultura laica: un dialogo a partire dalla ragione e dall’esperienza
Abstract
Sommario: I. La ragione come antidoto al fanatismo e al relativismo. II. Le stelle fisse del relativismo obiettivista. III. Il terreno comune del realismo critico. IV. Il realismo critico di fronte alla pandemia da Covid-19. V. La cultura condivisa dell’incertezza.
L’Evangelium vitae (n. 27 e n. 82) propone la ragione e l’esperienza come strumenti di dialogo con la cultura laico-secolare. Queste categorie, esperienza e ragione, sono la base di tre prospettive: 1) il “relativismo obiettivista”, di natura utilitarista; 2) il “realismo ingenuo”, di natura metafisica; 3) il “realismo critico” che è agganciato ai beni oggettivi, che precedono la libertà, ma parte dai nostri bisogni esistenziali, dalla comune condizione umana. L’Autrice utilizza il “realismo critico” come strumento per interpretare i dilemmi etici che emergono in epoca di pandemia da coronavirus.
Evangelium vitae (n. 27 and n. 82) proposes reason and experience as instruments of dialogue with secular culture. These categories, experience and reason, are the basis of three perspectives: 1) “objectivist relativism”, of a utilitarian nature; 2) “naive realism”, of a metaphysical nature; 3) the “critical realism” which is linked to objective goods, which precede freedom, but starts from our existential needs, from the common human condition. The author uses “critical realism” as a tool to interpret the ethical dilemmas that emerged in the era of the crown-virus pandemic.