La serietà della Storia. Presentazione

Authors

  • Giulio Maspero

Abstract

Nel primo volume del suo Gesù di Nazaret (Rizzoli, Milano 2007, pp. 18-19) Joseph Ratzinger, contemplando i dati evangelici, indicava come logicamente più plausibile, anche da un punto di vista storico, la possibilità che la grandezza – la dismisura – che da essi traspare non sia il risultato, ma piuttosto l’origine stessa degli eventi e degli effetti connessi a tali narrazioni. Una simile posizione rende possibile accostarsi all’ambito di ricerca storico tenendo pienamente conto della “serietà della storia”, bella espressione di Ratzinger stesso posta a titolo del presente volume, senza opporre dialetticamente tale serietà alla fede, che di quella dismisura permette la percezione.

Questa apertura della ricerca storica si rinviene in modo esemplare nell’opera filologica di Christian Gnilka dell’università di Münster, più volte citato dall’attuale Papa Emerito. La sua indagine sulla chrêsis, cioè sull’uso retto operato dai Padri della Chiesa dei diversi elementi della cultura e della filosofia pagana (Chrêsis. Der Begriff des rechten Gebrauchs, Schwabe Verlag, Basel 2012), compie in modo magistrale quanto auspicato proprio da Joseph Ratzinger. Essa, infatti, coniuga l’esigenza critica dell’approccio filologico con l’apertura metodologica a quella stessa istanza che ha permesso ai primi pensatori cristiani di operare un giudizio che nello stesso tempo includeva, cioè univa, ma anche separava, cioè distingueva, l’eredità classica rispetto alla novità rivelata.

Tale compresente forza di unione e di distinzione è ciò che caratterizza tipicamente la relazione, categoria profondamente rilevante per la teologia e il suo metodo. Infatti, punto di contatto tra Joseph Ratzinger e Christian Gnilka sembra essere proprio una concezione relazionale sia dell’atto di fede sia della ricerca
scientifica. Per questo il ROR (Ricerche di Ontologia Relazionale) ha voluto ospitare, il 22 settembre 2017, una giornata di studio concepita come omaggio ai due maestri citati. Essa è stata organizzata insieme all’Associazione PATRES e a un gruppo di studio transdisciplinare sulla storia composto da professori della Pontificia Università della Santa Croce e promosso dal prof. Juan Carlos Ossandón Widow. Gli interventi e le discussioni, insieme alle conclusioni della presidentessa dell’Associazione PATRES, Angela Maria Mazzanti dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, sviluppati in quella sede hanno suscitato i contributi raccolti nel presente numero di Annales Theologici.

Il volume è aperto dal prezioso contributo di Christian Gnilka Voraussetzungslose Wissenschaft?, dedicato al collega indologo Paul Hacker e all’epistemologia sottostante al suo progetto di una dogmatica missionologica. Si tratta di un vero e proprio “testamento” accademico del filologo di Münster, da lui pronunciato ad inizio della giornata stessa, che è un grande onore poter raccogliere nelle pagine della nostra rivista. La prospettiva relazionale in esso proposta rende estremamente significativo il confronto che si è tentato nei diversi contributi del volume, i quali spaziano dall’esegesi (Juan Carlos Ossandón Widow) alla liturgia (Juan Rego), dalla linguistica storica (Moreno Morani) al diritto canonico (Thierry
Sol), dalla storia romana (Alfredo Valvo) alla teologia sistematica (Isabel Troconis). Una riflessione particolare è riservata al soggetto stesso della ricerca storica, attraverso tre contributi: il primo di Leonardo Lugaresi sull’attualità del libro di Henri-Irénée Marrou De la connaissance historique, il secondo di Luis Martínez Ferrer dedicato ad una proposta di Eutimio Sastre e, infine, un tentativo di analisi teologica del rapporto tra scienza storica e fede dalla prospettiva del ricercatore credente avanzata da Giulio Maspero. Il numero della rivista è chiuso da uno status quaestionis di Mónica Fuster Cancio e María Eugenia Ossandón Widow, dedicato agli insegnamenti magisteriali nel XX secolo sul rapporto tra storia della Chiesa e ricerca storica.

Il tutto è proposto con la speranza che tale dialogo tra discipline, caldamente incoraggiato dalla Veritatis Gaudium, possa contribuire a far crescere nei lettori ammirazione e gratititudine, sia dalla prospettiva scientifica sia da quella di fede, per la “serietà della storia”.

Published

2018-11-30