Annales theologici
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<p><strong>ANNALES THEOLOGICI</strong></p> <p>Rivista internazionale di teologia fondata nel 1987, a cura della <a href="http://www.pusc.it/teologia" target="_blank" rel="noopener">Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma) </a>«Annales theologici» si propone di collaborare alla riflessione comune su quei temi che rivestono maggior interesse per il dialogo fra vangelo e cultura. La rivista comprende due fascicoli semestrali.</p> <p style="margin: 0cm;"><strong>La rivista utilizza una procedura di revisione tra pari a doppio cieco</strong>.</p> <p style="margin: 0cm;"><strong>Gli articoli sono liberamente consultabili.</strong></p> <p style="margin: 0cm;"><strong>ISSN</strong>: 0394-8226</p> <p style="margin: 0cm;"><strong>DOI</strong>: 10.17421</p> <p style="margin: 0cm;"> </p>it-ITAnnales theologici0394-8226Recensioni
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Aa. Vv.
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2025-03-262025-03-26238685705Theology, the Sciences and the Human Quest for Interdisciplinarity: Introduction
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Claudio TagliapietraIvan ColagèSalvatore L. GuglielminoMarco Vanzini
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2025-03-262025-03-26238347356A Fundamental Theology for Doctrine: Science and History
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<p>Le categorie che la teologia fondamentale considera come essenziali per il significato della dottrina sono in gran parte storiche. Una teologia fondamentale che parte dal punto di vista dell’impresa scientifica di comprensione della natura è quindi ortogonale al Vangelo e alla sua esplicitazione dottrinale, anche se non contraria ad esso. In risposta al lavoro di G. Tanzella-Nitti, questo articolo valuta i teologi (McGrath, Lonergan, Rahner, Ratzinger) il cui lavoro ha impiegato categorie che trattano sia la natura che la storia. La teologia fondamentale può essere sia una teologia naturale che una teologia del significato storico, ma sono necessarie due cose. In primo luogo, è necessaria una migliore distinzione tra categorie generali e speciali, senza separare la filosofia dalla teologia. In secondo luogo, riconoscendo una svolta post-positivista nella filosofia della scienza, la sapienza cristiana scopre il nesso antropologico tra gli aspetti scientifici e storici della teologia naturale, come indicato più chiaramente nella teologia di Ratzinger.</p>Paul Allen
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2025-03-262025-03-2623835940310.17421/ATH382202401Science-Mediated Natural Theology: Unraveling the Burden of Proof
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<p>I recenti studi di scienza e religione hanno ereditato solo in parte la teologia naturale di un tempo. Mentre quest’ultima ha dovuto subire un doloroso aggiornamento, i primi coprono un più ampio spettro di argomenti. Tuttavia, la sfida di comprendere Dio attraverso mediazioni naturali rimane un tema centrale di questo dialogo. Questo articolo cerca di riprendere la comprensione classica della teologia naturale nel contesto della scienza moderna, evidenziando le opportunità che la visione scientifica del mondo offre per migliorare il nostro accesso al divino. In questo sforzo, un rischio perenne è quello di affermare di aver raggiunto Dio troppo frettolosamente. Per evitare questa tentazione, discuterò quando e perché si può passare da una questione epistemica a un’affermazione ontologica in un contesto scientifico. Più specificamente, sosterrò il ruolo critico della filosofia dalla scienza, non della scienza, come ingrediente <em>sine qua non</em> per effettuare tale transizione.</p>Javier Sánchez-Cañizares
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2025-03-262025-03-2623840743510.17421/ATH382202402Aquinas’ Legacy in the Contemporary Dialogue Between Science and Faith
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<p>Il lavoro intende offrire inizialmente un’introduzione alla personalità eminente dell’Aquinate e alla sua originale visione della cognizione umana e dell’epistemologia, che comprende anche la teologia tra le scienze. Viene poi presentato uno schema dei risultati più rilevanti di alcune scienze recenti volti ad indagare una ormai necessaria <em>Teoria dei fondamenti</em> comune a tutte loro. Sorprendentemente, la logica e la metafisica aristotelico-tomista, riscritte nel linguaggio simbolico delle nostre scienze contemporanee, sembrano essere decisamente adeguate ad assumere il ruolo di tale <em>Teoria dei fondamenti</em>. Vengono inoltre esaminate alcune prospettive precorritrici del Magistero cattolico sulla scienza. Quello che viene proposto nel presente articolo è stato maturato in circa trent’anni di collaborazione con il Prof. Giuseppe Tanzella-Nitti presso il <em>Centro di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede</em> (disf.org).</p>Alberto Strumia
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2025-03-262025-03-2623843747310.17421/ATH382202403Returning to Religious Experience
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<p>Il saggio mette a tema il rapporto tra filosofia e teologia a parire dall’esperienza religiosa, ripercorrendo l’argomentazione offerta in merito da Giuseppe Tanzella-Nitti e le sollecitazioni presenti nella filosofia della religione di Max Scheler. L’ampia produzione scientifica di Tanzella-Nitti aiuta ad articolare l’intreccio possibile tra filosofia e teologia senza confusioni, ma in una capacità di sinergia che viene anche dalla disponibilità a ritrovare il rapporto con l’esperienza religiosa. Nella lettura dell’esperienza religiosa, condotta attraverso l’apporto delle scienze del fatto religioso e di una filosofia della religione capace di metterne in luce la logica di senso, la teologia riconosce la traccia del dirsi di Dio nel creato e nella storia. Essa offre una chiave interpretativa del fatto religioso che ne illumina il fondamento, ciò che la rende ultimamente possibile. Accettando di muovere dalla lettura in profondità dell’esperienza religiosa, filosofia e teologia possono validamente intessere un nuovo dialogo in ordine alla domanda metafisica e alla<em> quaestio Dei</em>.</p>Giuseppina De Simone
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2025-03-262025-03-2623847549510.17421/ATH382202404How the New Scientific Studies of Religion Impact on Fundamental Theology
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<p>La Teologia fondamentale può essere concepita secondo modi e stili diversi. Il modello più diffuso e di successo è caratterizzato da un impegno profondo nello studio della Rivelazione, per fare di essa la base più solida per lo sviluppo teologico. Un modello alternativo assume una posizione più apologetica e cerca di valutare meglio ciò che favorisce e ciò che ostacola la credibilità della fede cristiana. All’interno di questo secondo modello, la recente ricerca scientifica sulla religione diventa rilevante per l’apologetica, in due sensi: come approccio critico che pone molte questioni e, in senso positivo, in quanto tali sviluppi invitano al dialogo e possono aiutare a comprendere meglio la formazione delle credenze e degli atteggiamenti religiosi. Tutto ciò merita certamente un’attenzione mirata da parte di una Teologia fondamentale concepita maggiormente come “teologia dal basso”, ovvero capace di assumere le sfide e le opportunità attuali.</p>Lluis Oviedo
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2025-03-262025-03-2623849751410.17421/ATH382202405The Perception of "Logos ut ratio" and "Logos ut verbum" in Creation
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<p>Esaminiamo in primo luogo le radici bibliche della dottrina della creazione divina attraverso il Verbo, poi le rispettive posizioni dei filosofi greci e degli autori cristiani (in particolare Platone, Filone di Alessandria, Plotino e Ario), e infine il consolidamento della posizione definitiva della Chiesa in materia al Concilio di Nicea (con Atanasio, Agostino e Tommaso d’Aquino, tra gli altri). Riteniamo che la struttura fondamentale di un<em> Logos</em> divino (<em>logos ut verbum</em>) e di un mondo creato con una sua intelligibilità (<em>logos ut ratio</em>) è già presente nel pensiero filosofico greco. Tuttavia, l’insegnamento di Nicea è fondamentale per la comprensione del rapporto tra il <em>Logos</em> creatore e il <em>logos</em> creato. Traiamo infine alcune conclusioni sulla natura del rapporto tra <em>logos ut ratio</em> e<em> logos ut verbum</em>.</p>Paul O’Callaghan
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2025-03-262025-03-2623851554910.17421/ATH382202406The Humanistic Dimensions of Scientific Research
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<p>Questo articolo prende in esame la visione di Giuseppe Tanzella-Nitti sulla dimensione umanistica della ricerca scientifica, tema centrale nel suo lavoro interdisciplinare degli ultimi due decenni. Attingendo ai suoi scritti, pubblicati e non, e alla sua attività di mentore nella ricerca, l’articolo mostra come Tanzella-Nitti integri l’indagine scientifica con i valori umanistici per creare un ponte tra teologia, filosofia e scienza. Il suo approccio unifica le dimensioni epistemologiche, etiche, esistenziali e sociali della ricerca, indicando che una prospettiva umanistica sulla scienza non solo può arricchire il discorso teologico, ma anche contribuire agli sforzi di evangelizzazione della Chiesa all’interno della cultura scientifica contemporanea.</p> Claudio Tagliapietra
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2025-03-262025-03-2623855356710.17421/ATH382202407Unity of Life, Unity of Knowledge
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<p>Il presente lavoro esplora l’intersezione tra conoscenza scientifica e fede attraverso la lente del carisma di Josemaría Escrivá, che informa l’unità di vita e di conoscenza all’interno dell’impresa accademica. Ispirandosi all’opera di Giuseppe Tanzella-Nitti, lo studio esamina le riflessioni teologiche sulle università come spazi di integrazione e dialogo in un contesto postmoderno. Basandosi sull’ontologia trinitaria, si sostiene che l’unità di vita e di conoscenza è radicata nella natura relazionale della creazione, rivelata attraverso il <em>Logos</em>. I temi chiave includono l’evoluzione storica della metafisica in ambito accademico, la sintesi tra fede e ragione e il potenziale trasformativo dell’integrazione della teologia con approcci interdisciplinari. L’articolo evidenzia come la visione di Escrivá dell’Università come “casa” favorisca la crescita intellettuale ancorandola alla verità spirituale, offrendo un paradigma rinnovato per affrontare le sfide contemporanee dell’istruzione superiore.</p>Giulio Maspero
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2025-03-262025-03-2623856958710.17421/ATH382202408The Creative and Redemptive Word
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<p>Il libro della natura è una delle metafore teologiche più durature. È stato utilizzato ampiamente anche dai Papi recenti, da Giovanni Paolo II a Francesco. Tuttavia, non è stato ancora riconosciuto come papa Benedetto XVI abbia sviluppato un’ampia ed armonica teologia del libro della natura in una nutrita serie di documenti e discorsi. In questo articolo intendo fornire un’analisi dei modi in cui papa Benedetto ha parlato del libro della natura, evidenziando i diversi temi trattati, tra cui il rapporto tra scienza e religione, la legge naturale, la liturgia e la teologia delle religioni. Discuto anche i fondamenti teologici dell’uso della metafora da parte di papa Benedetto. Sostengo che, invece di vedere la creazione solo come il primo stadio della Rivelazione, egli ritenga che il libro della natura e quello della Scrittura si sviluppino in dialogo e trovino la loro pienezza in Cristo.</p>Oskari Juurikkala
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2025-03-262025-03-2623858961310.17421/ATH382202409Science and Faith from the Viewpoint of the Scientist
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<p>L’esperienza vissuta dagli scienziati e le loro opinioni sul ruolo della fede nella loro vita forniscono una chiave di lettura sia delle questioni attuali che delle possibili tendenze future negli atteggiamenti diffusi verso la fede. Gli atteggiamenti degli scienziati riflettono e modellano quelli delle comunità in cui vivono; così, ad esempio, attualmente è abbastanza comune che gli scienziati siano scettici nei confronti della religione istituzionale mentre apprezzano la comprensione di Dio che da essa hanno appreso. Negli ultimi cinquant’anni ho percepito un profondo cambiamento nel comportamento degli scienziati — sia credenti che non credenti — verso la religione: la reticenza o il sospetto di un tempo sono stati sostituiti da un apprezzamento dell’apertura e della diversità di posizioni tra i nostri colleghi, anche se molti scienziati rimangono perplessi di fronte alla grande varietà di religioni, tutte alla ricerca della stessa verità. Uno sviluppo moderno, favorito dai social media, è la consapevolezza che i principi della fede sono meta-assiomi che rendono possibile la ricerca della scienza.</p>Guy Consolmagno
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2025-03-262025-03-2623861562510.17421/ATH382202410Beyond Conflict: Teaching Theology in the Light of Science
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<p>Non è difficile sfidare la Tesi del Conflitto, l’idea che fede e scienza siano nemici inconciliabili, nell’insegnamento della teologia cattolica agli studenti contemporanei. Come ogni uomo di paglia, essa cade con una breve panoramica della storia e con l’introduzione di grandi cattolici come il beato Niels Stensen e Georges Lemaître. Ma il grande e promettente lavoro di insegnamento della teologia alla luce della scienza moderna rimane “troppo spesso... sterile”, come lo era nel 1988 quando san Giovanni Paolo II scrisse queste parole al direttore dell’Osservatorio Vaticano. Il superamento delle nozioni di conflitto rimane la modalità principale di approccio alla cultura scientifica da parte di troppi educatori teologici. Quanto più i modi di conoscere e le scoperte scientifiche entrano a far parte della nostra visione del mondo, tanto più la loro relazione con la dottrina cristiana diventa essenziale per la nostra capacità di lasciarci coinvolgere dalla visione di Dio e del mondo fornita dalla fede. In questo saggio proporrò alcuni vicoli ciechi da evitare e approcci promettenti da adottare, indagando sui principi che animano gli approcci teologici alla scienza e suggerendo principi che contribuiscono a un’etica di impegno fruttuoso “oltre” il conflitto.</p>Christopher T. Baglow
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2025-03-262025-03-2623862764510.17421/ATH382202411The Use of Experimental Sciences by Theology
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<p>La Rivelazione viene esplorata da ogni generazione umana con gli strumenti cognitivi del suo tempo. La Chiesa nel suo insieme comprende nuovi aspetti della Parola rivelata, trasmessa fin dall’età apostolica. La teologia svolge un ruolo importante in questo compito. Utilizzando la ragione umana, cerca di approfondire e chiarire il significato della Rivelazione. Una delle novità dell’ultimo secolo è stata l’incorporazione delle scienze naturali nel lavoro teologico. Questo fatto rappresenta un’estensione dell’uso della ragione nella riflessione sulla creazione, dalla prospettiva della Rivelazione biblica. Questo articolo analizzerà il modo in cui Giuseppe Tanzella-Nitti considera l’uso delle scienze naturali nel lavoro teologico. A tal fine, verranno esaminate due fonti. In primo luogo, il <em>Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede</em>. Vi si cerca il metodo con cui Tanzella-Nitti, nel grande quadro del dialogo “scienza e religione”, introduce contenuti e metodi scientifici nella teologia. In secondo luogo, viene analizzata la proposta della sua <em>Teologia della Rivelazione in contesto scientifico</em>. Si tratta di individuare il modo in cui egli inserisce i temi scientifici nel programma di una riflessione teologica sulla Rivelazione.</p>Lucio Florio
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2025-03-262025-03-2623864766610.17421/ATH382202412Giuseppe Tanzella-Nitti, Scientist and Theologian
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Claudio TagliapietraIvan ColagèSalvatore L. GuglielminoMarco Vanzini
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2025-03-262025-03-26238667682